Storia di Sant'Angelo

 

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Antiche carte topografiche e storia della lombardia
QUANDO NON C'ERANO LE MURA
Storia del Lodigiano
un ipotesi sull'ubicazione delle strade
di SANT'ANGELO LODIGIANO
nel Medioevo
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il ponte

Giugno 2002

Cogozzo, Sant’Angelo, San Martino in Stabiello tre comunità che all’inizio dell’anno mille, arrivando da Villanterio (o forse da Pavia), dovevano apparire poste quasi in linea retta, in successione.

Cogozzo -------------- Sant’Angelo------------ San Martino in Stabiello

Lo storico Bascapè scrive: "Una borgata storica" pagina 31 :

"Borgo San Martino costituiva una località separata, sebbene vicina, e lo stesso dicasi per Cogozzo. Il complesso abitato constava dunque di tre centri, con tre chiese; (..) è poi noto che i luoghi e le chiese col nome di San Martino si trovano sempre sui percorsi stradali importanti."

Il percorso stradale partiva (forse) da Pavia, passava da Sant’Angelo per andare dove?
Per andare al ponte del Chigozzo?
Per andare a Bargano e Villanova (abazia di S.Michele e S. Nicolò) e da lì forse a Crema,... Bergamo oppure ... Brescia?
(infatti agli inizi del X secolo Lodi non era ancora situata dove è adesso, ma esisteva Laus, Laude - ovvero Lòdé come si dice in Barasino - cioè Lodi Vecchio, più a nord).

E’ possibile, a mio avviso, che agli inizi dell’anno mille lo stesso ponte del Chigozzo, o un ponte più a Sud, raggiungesse direttamente San Martino in Stabiello nei pressi del Lazzaretto dove esisteva un Guado, "i Geron" (questo argomento sarà oggetto di uno specifico approfondimento).

Perciò è possibile che il tragitto proveniente da Ovest (Pavia?) continuasse verso Maiano:

Cogozzo ----- Sant’Angelo----- San Martino in Stabiello---- ponte/guado -----Maiano

Una linea retta!
Un punto partenza: Ovest: Pavia?
Un punto di arrivo: Est: Bergamo? Brescia? Oppure più semplicemente il LAMBRO? Allora il Lambro era navigabile e l'incontro fra il ramo meridionale e il ramo settentrionale poteva rappresentare un importante scalo commerciale (ciò potrebbe giustificare la vocazione commerciale di un paese circondato da un contesto contadino).

Il quartiere San Martino è costituito da una lunga via delimitata da due file continue di abitati. Le strade diritte sono tipiche delle vie romane (tuttavia di questa via di comunicazione non esiste traccia nei documenti romani).
Anche Santa Maria è costituita da una lunga via accompagnata da due filari di abitazioni e ciò a riprova di un paese nato attorno ad una arteria di comunicazione (come molti paesi della nostra zona: Chignolo po', Santa Cristina, Corteolona: si sono sviluppate lungo la via regina Pavia-Cremona).

Ma, guardando con attenzione la cartina, sorge un dubbio .... :
Perchè mai Santa Maria e San Martino sono raggiungibili solo tramite una brusca S?

Eppure, poco fa, abbiamo ipotizzato che San Martino e Santa Maria farebbero parte della stessa arteria!

Forse chi ha realizzato la strada, in quella occasione, ha bevuto un bicchierino?

Mi spiego meglio: arrivando da Santa Maria al termine del suo prolungamento (fine di viale Partigiani) mi imbatto in un caseggiato (Boeri-ex macelleria -Pozzone). Per contro, se da San Martino mi dirigo verso Pavia mi imbatto nelle mura Spagnole (vicino alla casa degli Adoni- nei pressi della vecchia locanda ora abitazione Danova).

Perchè?

Ho osservato con attenzione le carte topografiche più vecchie che sono riuscito a reperire anche grazie a Roberto Smacchia e all'Architetto Beppe Roberti: 1784 le immagini satellitari di 200 anni fa; mi sono munito di una lente di ingrandimento e mi sono riletto con attenzione quanto è riportato sui testi a mia disposizione realizzati dagli storici che si sono occupati di Sant'Angelo: Bascapè, Agnelli, Pedrazzini-Sobacchi e Don Nicola De Martino.

Ok, ora posso avanzare la mia ipotesi:

Nel 1300 è stata realizzata una zona fortificata fra Sant’Angelo e San Martino.
La Fortificazione partiva dal Castello, raggiungeva l’attuale convento delle suore, proseguiva a destra verso la torretta, raggiungeva il Trage (Terraggio) e quindi si ricollegava al castello: un quadrato!

Alcuni pensano addirittura si tratti di una fortifcazione nata sopra un campo militare romano
(quadrato con un lato di circa 800mt).

Questa fortificazione ha sconvolto l’urbanistica del paese:

Agnelli: "Lodi e il suo territorio" pagina 648 :

"Barnabò Visconti, nel 1370, aveva donato a Regina della Scala, sua moglie le terre di Somaglia, Castelnuovo, Monte Ilderardo, Merlino, Maiano, Sant’Angelo: questa signora innalzò in S.Angelo una bellissima rocca spendendovi, dice il Cairo, 100 mila fiorini d’oro. Coll’erezione di questo fortilizio il paese si inoltrò di molto verso levante, unendosi a quello di San Martino in Stabiello; venne, ancor più a oriente, fabbricato un ricetto chiuso da muraglie e protetto da torri, di cui ancora si scorgono tracce evidentissime: in questo spazio vennero eretti diversi pubblici fabbricati, tra i quali l’attuale Chiesa parrocchiale, l’antica plebana rimase pressoché abbandonata"

Pedrazzini Sobacchi Giovanni: "Il castello di Sant’Angelo Lodigano" 1920 [Tipografia G.Spazzini (mitica! n.d.r.)]

"..I Visconti, attraverso i ducati di Azzone, Luclimo, arcivescovo Giovanni, e del nipote di quest’ultimo, Barnabò, eressero a 500 metri dal ruinante Cogozzo (...) l’attuale castello (....); la popolazione venne, con nuove abitazioni, ad agglomerarsi attorno al nuovo fortilizio, quasi a chiederne protezione. E la costruzione del nuovo castello, e del nuovo ricetto bastionato, vastissimo, quadrato di mura fortissime, interrotte da torri, torricelle, fortini e da ponte ferrante a saracinesca e ponti levatoi, attorno al quale scorrevano le acque, e che oggi ancora assai bene, si avverte, ed ogni scavo mette in luce, arrecò alla località un cambiamento radicale nella disposizione della propria configurazione topoidrografica.

Maria Regina Della Scala, moglie di Barnabò Visconti, che aveva Santangiolo lodesano per suva favorita residensa, eresse, circa mezzo secolo dipoi, e precisamente nel 1383 una bellissima torre maestra al castello, de sessanta e più brassa, a pochi metri da esso, nell’angolo sud-est."

Pedrazzini Sobacchi "Sant’Angelo e il suo mandamento" capitolo IV (archivio storico di Lodi)

"Nel 1150 circa S.Angelo, S.Martino in Stabiello e Cogozo, incominciarono un movimento di avvicinamento, di mutuo assorbimento, di fusione."

Mons. Nicola De Martino "Sant’Angelo e il suo Castello" Pag.8

"Al principio del 1200 i milanesi riedificarono il castello, distrutto dai lodigiani, e lo vollero leggermente spostato a nord est, in posizione più eminente. (...) Il Fiamma dice che il castello fu ultimato l’8 Ottobre 1224.""

Da questi dati storici si può presumere che:

- Prima dell’edificazione del ricetto Sant’Angelo e San Martino erano collegati direttamente.

- Nel 1330-1380 venne edificato, fra S.Angelo e S.Martino, un fortilizio, un ricetto molto ampio, di cui esistono ancora oggi le tracce.

Usiamo la cartina del 1784, proviamo con un righello a prolungare via S.Martino verso Pavia dove arriva?...........

La strada arriva, dritta dritta, alla via Costa!

Ci siamo!
Ma certo!
Facciamo la contro prova.
Partiamo dal Cogozzo e tracciamo una riga diritta che arriva all’inizio di via San Martino:.......fatto!
La riga si sovrappone alla via Costa!

Infatti chi arrivasse da Pavia ed entrasse in paese da via Cogozzo, se proseguisse diritto arriverebbe in via Costa. Per entrare in via S. Maria si deve invece sterzare a destra di circa 25°.

Quindi San Martino e via Costa probabilmente erano collegate direttamente prima che fosse frapposta la fortificazione.
Anche la Costa è una via quasi diritta, con due filari di abitazioni.
La vecchia chiesa Plebana di S.Maria che menzionano Bescapè e Agnelli era probabilmente ubicata alla Costa.
Probabilmente la Sant'Angelo medievale era identificabile con la Costa.
Osservate la piantina: quale densità di abitazioni nello spazio fra la Costa e Santa Maria!
Forse Sant’Angelo è nato lì!

Dopo l'erezione delle mura sia San Martino che la Costa si sono viste sbarrare la strada e sono state separate. Infatti sia da San Martino che dalla Costa, andando verso il castello ci si imbatte nelle mura di cinta.

Così tra il 1330 e il 1380 si tracciò una nuova strada dal Cogozzo sino al lato sud della fortificazione (per intendersi le attuali Piazza dei Caduti e Viale Partigiani) che è l’attuale via Madre Cabrini. Il paese perciò si è spostato verso Sud occupando entrambi i lati della nuova strada.

Si osservi il dettaglio della cartina topografica: si può notare una linea di separazione che delimita il nuovo ciglio della strada quasi ad indicare che la vecchia strada che conduce alla Costa venne ostruita. Forse per questo motivo la Costa venne isolata commercialmente e socialmente tanto da meritarsi il sopranome "la sardegna" come riportato magistralmente da Fiammetta Zanaboni "La Costa di Sant'Angelo Lodigiano: dinamiche culturali di una condizione di marginalità" Archivio storico Lodigiano 1979 pag. 57 e succ.

E’ possibile inoltre che da allora la strada principale per raggiungere Lodi non passasse più da San Martino ma dal ponte della catena (sul Lambro meridionale) obbligando perciò i passanti ad attraversare la fortificazione destinata a raccogliere il fulcro del Paese con tutto ciò che comportava: pagamento dazi, punto di rinfresco, mercato, Chiesa, palazzi istituzionali, cimitero ecc....

Ancora un testimone

Mons. Nicola De Martino "Sant’Angelo e il suo Castello" Pag.10

"Nel 1540" (dominazione spagnola n.d.r.) "Sant’Angelo posto sul fiume Lambro, cinto da mura, al presente quasi tutte sfasciate, era popolato da 5.000 anime ed assai famoso per il suo mercato che si tiene ogni Mercoledì, uno dei maggiori mercati per bestiame, carne, corame e lino.(rif. Coiro)" "Le fortificazioni del borgo furono subito restaurate con mura e torri che partendo dal castello giravano verso est per continuare a sud dove ancora si alza la torretta Girona, poi ad ovest, per ricongiungersi al castello."

Per questo motivo sono chiamate: mura spagnole…..... ma di origine viscontea!

Monsieur Rocheteau

 

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