GEOLOGIA DELLA
PIANURA PADANA LOMBARDA
Geologia
del Lodigiano
Geologia del Sud Milano
Geologia della pianura Padana Lombarda
Alfredo Bassi
storiasantangelo@gmail.com
Indice
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La formazione
delle attuali catene montuose,
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L'origine
dei colli
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Subduzione,
pieghe thrusts, faglie
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La
chiusura dello stretto di Gibilterra
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I laghi prealpini
Lombardi presentano I
canyons Video in costruzione
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Gli
effetti della crisi di salinità
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Terminata
la crisi di salinità
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Il
Museo Virginio Caccia di San Colombano Le
glaciazioni, e i periodi interglaciali,
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Un'ipotesi
di come i laghi Lombardi
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La
sedimentazione fluviale in val Padana
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Il prosciugamento della Val Padana
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La pianura come la vediamo oggi
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Geologia
di superficie
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Un
ringraziamento a:
Valentina
Bianchi che ha predisposto una bozza grafica evoluta
Marcello
Campiotti - biblioteca Laudense - che ha esaudito pazientemente tutte le mie
richieste (si è meritato una scatola di amaretti)
A fondo pagina alcuni primi commenti
Cosa
trovate nel libro
Mi aspettavo di dover raccontare un’evoluzione simile a quella di altre
zone della Pianura Padana, fortunatamente ho individuato delle informazioni
specifiche che rendono unica la nostra geologia. Il Libro prova a raccontare
cosa è avvenuto in passato nel nostro sottosuolo.
La crosta terrestre ai nostri piedi è spessa circa 11.000 metri, il
basamento granitico antico data 300 milioni di anni. Sono parte della zolla
“Adria” che ha vagato sino all’equatore, per poi puntare,
alla fine del Mesozoico (65 milioni di anni fa), verso l’Europa.
Sopra il basamento si sono accumulati sedimenti fluviali e marini. Sono gli
stessi materiali che troviamo sulle Prealpi Lombarde. Lo affermano i tecnici
che hanno intuito che ci fosse del gas e del petrolio in pianura padana, analizzando
gli strati dei monti comaschi o del varesotto. Per lo stesso motivo possiamo
aggiungere che i fossili di dinosauri rinvenuti sulle Prealpi, sono presenti
anche nel nostro sottosuolo: Lariosaurus, Saurichthys, Tanystropheus Lombardicus
e il Ticinosuchus.
L’avvicinamento di “Adria” all’Europa ha comportato
lo scontro tra le due zolle e la creazione delle Alpi, prima, e delle Prealpi,
poi. Il nostro territorio non ne è stato interessato direttamente,
non ha subito significativi innalzamenti e, dal mesozoico in poi, è
rimasto sommerso dalle acque.
Nel Paleogene (65-23 milioni di anni fa), inizia l’erosione delle Alpi
e i sedimenti si accumulano in considerevole quantità nel sottosuolo
di Pandino e di Cornegliano Laudense, tanto da creare due importanti rilievi
di circa 2.600 metri che tuttavia dovevano permanere sotto il livello del
mare. Il rilievo di Cornegliano, scendeva ripidamente e lungo il nostro territorio
terminava il proprio pendio. A sud dell’attuale centro storico, tutto
era piatto, gli appennini non esistevano ancora. Già allora il nostro
era un territorio di confine: sul pavese non si rilevano tracce di sedimenti
del Paleogene, si potrebbe persino ipotizzare che i due territori non fossero
ancora fisicamente in contatto.
Rielaborazione della sezione verticale
del nostro sottosuolo n.5 Agip 1996
Nel
Miocene (23-5 milioni di anni fa) l’attenzione si volge a sud. Se è
vero che Adria ha “tamponato” l’Europa, creando le Alpi,
è altrettanto vero che altre zolle hanno tamponato Adria da sud, creando
gli Appennini. Il Colle di San Colombano rappresenterebbe l’ultima punta
settentrionale dell’arco Appenninico Emiliano. Il nostro sottosuolo
è stato, a più riprese, sconvolto da spinte meridionali, esistono
delle tracce di tremende spaccature. Di fatto dalla Favorita sino al ponte
della catena, il sottosuolo ne è condizionato.
Come conseguenza il rilievo di Cornegliano è stato progressivamente
raggiunto e superato in altezza dai Colli di San Colombano. Entrambi rimanevamo
comunque sott’acqua e gli sbalzi tra i due rilievi di Cornegliano e
San Colombano, venivano progressivamente ricoperti dai sedimenti marini. Al
termine del Miocene, con la temporanea chiusura dello stratto di Gibilterra,
si verificò una notevole diminuzione del livello del mare, creando
una forte crisi di salinità e l’incisione di profonde vallate
sulle nostre Prealpi. Ma ben presto il mare tornò a ricoprire la pianura
padana.
Finalmente 300.000 anni fa siamo riusciti ad emergere dal mare!
I primi sedimenti fluviali che si rinvengono sono quelli del Mindel (300.000
anni fa), non quelli precedenti del Donau e Gunz (680.000 anni fa): i sedimenti
di quelle ere vengono ancora classificati come marini.
Lo strato più recente di sedimenti, attribuito alla deglaciazione Wurm
(12.000 anni fa) è quello che mi lascia più perplesso perché
compre gran parte della Lombardia, come se un’ingente massa di detriti
abbia ricoperto l’intera pianura. Invece i precedenti sedimenti riguardanti
il Mindel e il Riss, sembrano essersi mossi seguendo delle specifiche linee,
legate ai bacini fluviali.
In ogni caso i sedimenti del Wurm non sono riusciti a sommergere gli strati
più elevati del nostro territorio, come, ad esempio, quelli a sud della
Colombana attribuiti al Riss (200.000 anni fa) e quelli alla Favorita attribuiti
al Mindel (300.000 anni fa). Questi sedimenti sono una vera rarità
geologica in Lombardia (sono presenti al parco delle Groane a nord di Milano).
Estratto da:
Carta Geologica della Lombardia
con evidenza dei confini comunali
Penso che la mia ricerca rappresenti una consistente base per chi vorrà
occuparsi dell’argomento, senza dover ripartire da zero. Aver individuato
le informazioni e averle messe in fila cronologicamente, ha consentito alcune
riflessioni, ad esempio: il territorio dalla Colombana alla Favorita era emerso
anche prima del Wurm (12.000 anni fa) e i sedimenti della deglaciazione non
sono riusciti a ricoprirli: il territorio non fu devastato dalla deglaciazione
e potrebbe aver rappresentato un punto di passaggio o di sopravvivenza per
l’uomo preistorico.
Gran parte dei documenti di cui mi sono servito sono tratti da un’analisi
idro-geologica commissionata nel 2012 dal Comune di Sant’Angelo Lodigiano
al Geologo Angelo Scotti di Pizzighettone. Non ho mai avuto il piacere di
conoscerlo di persona e spero di non aver utilizzato a sproposito il suo lavoro,
comunque lo ringrazio del prezioso contributo offerto al Paese.
Sant’Angelo
Lodigiano, 1 gennaio 2021
Alfredo Bassi
Presentazione del
libro a
Radio Sant'Angelo
https://www.spreaker.com/user/11735442/cosa-ce-sotto-65
Alcuni primi commenti
"Egregio dr. Bassi (è forse parente
del geologo di Soncino Giovanni Bassi) ho finito di leggere la sua interessante
pubblicazione. Complimenti: meglio di un geologo. Le faccio solo alcune
osservazioni: "Ciao. Capperi che recensione positiva! E. nel suo campo è un luminare. Sei molto bravo quindi devi pubblicarlo assolutamente. Ciao e complimenti" R.B. "Grande Al, hai raggiunto uno dei tuoi obiettivi. Bravo hai fatto un lavoro originale ( come del resto sei tu) usando la meticolosità e la pazienza di un certosino unita alla passione alla costanza e alla grinta di un campione sportivo come Mike D'Antoni. Complimenti!!" C.Z. "Ho letto l'introduzione. Scrittura vivace. Ci piace. Continua a proporti ai "professori", troverai chi ti dirà: Alfredo ci sto. Voglio leggere e ragionare il e sul tuo libro. Mi sorprende il tuo legame con S.Angelo, non fermarti. (mi sorprende in positivo perchè sei l'esatto mio opposto sull'argomento. like)" L. "Ciao Alfredo! Ti ringrazio molto per avermi inviato il link, per il pensiero e per aver citato i miei lavori di divulgazione! Ho già curiosato un pò!!! Spero che avrai un pò di lettori! Buon anno a te e ancora grazie!" S! "Gentile signor Bassi, ricambiando i miei migliori auguri di buon anno, la ringrazio per avermi indicato la sua ricerca che leggerò con interesse, ora che sono un pochino meno impegnata. Un cordiale saluto." L.P. "Buongiorno a lei. La ringrazio a nome della biblioteca, si tratta di una documentazione locale e come tale ha per noi una indubbia utilità e interesse. Qualora si verificassero richieste informative, da parte di utenti/studiosi, che possano essere esaudite tramite la sua documentazione, ci dà quindi il consenso a effettuare delle stampe, parziali si intende? (anche perchè mi sembra una ricerca corposa) cordiali saluti." M.C. "Grande!!! Grazie" G.F. "Grande Al Bravissimo" M.F "Bravo Che lavoro di ricerca. Molto acuto" F.F. "Tè fai un liber" R.M. "Grazie mille" A.V. "Interessante bravo un lavorone" C.Z. "Molto interessante bravo complimenti per il lavoro che stai facendo per il nostro territorio. Buona notte" T. "Che lavoro! lo leggerò con calma" C.B. "Wowww sono riuscita ora a leggere complimenti" V.T. "Caspita!!! ... non pensavo che ti dilettassi di geologia! Complimenti, dev'essere stato un gran lavoro. Appena sarò in pensione (molto presto) lo leggferò sicuramente." M.L.B. "Finalmente... ti faccio sapere" S.R. "Grazie e complimenti" G.M. "Grazie infinite, intanto complimenti" M. "Bellissimo! Ma vuole parlarne anche in radio?" M.G. "Grazie darò un'occhiata" S.M. "Sono curiosa lo voglio guardare con calma. E' il tuo sito?" Segue telefonata di un ora con M.V. |
Introduzione:
i documenti di supporto
Le fasi di formazione del Colle
di San Colombano